E’ utile usare l’acido per pulire?
Acido tamponato, una abitudine controproducente. È un luogo comune difficile da sradicare, usare l’acido per pulire qualsiasi situazione gravosa. Di fronte a situazioni difficili, forse vi sarete chiesti anche voi se la cosa migliore sia usare l’acido per pulire sporco ostinato. La nostra esperienza è fatta di anni di formazione ai nostri clienti e al loro personale per le pulizie, da alberghi a ospedali, fino alle ditte edili che ci chiamano per rimediare a un danno di un operatore avventato. Ogni volta ci sentiamo dire “ma come, non è possibile eliminare sporco ostinato senza l’acido! Tanto al cliente non lo dirà mai nessuno”. E così il cliente si ritrova con una superficie che, se non ha aloni o macchie di corrosione, ha nella migliore delle ipotesi una superfice corrosa. Così trattiene qualsiasi cosa, sporcandosi facilmente e diventando difficile da mantenere pulita.
- Quali tipi di acidi esistono in commercio?
- Quando usare l’acido per pulire
- Danni da acido
- Come (non) puliscono gli acidi
E’ una tradizione consolidata ormai da decenni tra le ditte di pulizie e le aziende edili. Purtroppo nei punti vendita al dettaglio e di materiale edile i venditori ignari, seguendo i consigli dei loro fornitori, continuano consigliare di usare l’acido per pulire qualsiasi situazione. Inosmma una “panacea” che secondo usanza eliminerebbe facilmente qualsiasi sporco con poca fatica (ma con molti danni). Di cosa stiamo parlando? Dell’uso dell’acido tamponato per togliere incrostazioni cementizie, calce, ruggine, e colle che anziché venire tolte in tempo, vengono lasciate seccare, per poi venire tolte all’ultimo lavaggio, appunto con l’acido. Questo malcostume crea non pochi problemi sia alle ditte edili che ai padroni di casa. Si trovano un pavimento con macchie e aloni impossibili da rimuovere, poroso, che assorbe qualsiasi macchia. Molto diverso da quello che avevano scelto!
Quali tipi di acidi esistono in commercio?
- solforico (H2SO4) (forte solo nella prima dissociazione)
- cloridrico (HCl, l’acido che compone i comuni acidi tamponati e muriatici, al 10-15% e acqua)
- nitrico (HNO3)
- iodidrico (HI)
- perclorico (HClO4)
- bromidrico (HBr)
- clorico (HClO3)
- acido periodico (HIO4) (instabile in soluzione)
Quando usare l’acido per pulire
Usare l’acido per pulire: in realtà andrebbe usato il meno possibile. E’ consigliato solo dopo la posa del pavimento, se si sono scelte superfici resistenti agli acidi. Oppure, opportunamente diluito, per eliminare depositi di calcare. Anche per questo è importante chiedere a un professionista, considerando che per ogni pavimento (grès e ceramica, cotto industriale, cotto fatto a mano, ecc) sono necessarie operazioni differenti.
L’acido va diluito a seconda del tipo di sporco da rimuovere, bisogna spazzolare energicamente il pavimento e risciacquare bene (per togliere ogni residuo si usa un aspira liquidi). Eventuali residui continuerebbero a corrodere la superficie nei giorni successivi. Per questo è importante neutralizzare la superficie con un lavaggio con un detergente alcalino, spesso diluito al 3-5% di acqua (30-50ml per Litro).
L’acido “di qualità” si distingue da acidi economici perché contiene acidi meno corrosivi verso il pavimento, più idonei a sciogliere lo sporco da cantiere e il calcare, anche perchè contengono solventi, tensioattivi e anticorrosivi per non danneggiare i profili in metallo.
Danni da acido
Il più delle volte si scambiano i danni da acido per sporcizia di cantiere, credendo che alla fine dei lavori la ditta di pulizie sistemerà tutto. Chiaramente non potrà rinnovare lo smalto del tuo pavimento macchiato e poroso, che adesso assorbe ogni macchia a causa dell’utilizzo errato dell’acido.
I detergenti acidi, in commercio con vari nomi più o meno blasonati, anche nelle formule più costose e pubblicizzate sono composti principalmente da un acido (cloridrico, come l’acido muriatico, oppure solforico, ecc), stabilizzanti, sostanze tampone, profumi, e a volte nei prodotti professionali ci sono anche anticorrosivi e solventi. Il loro meccanismo di azione di solito non si basa su una asportazione ‘meccanica’ dello sporco, come farebbero tensioattivi e acqua, che staccano lo sporco e lo solubilizzano in acqua.
Come (non) puliscono gli acidi
Gli acidi utilizzano sopratutto il loro pH estremamente basso, per corrodere qualsiasi cosa sul loro passaggio: assieme allo sporco, anche calcare, lo smalto, i metalli, il legno, le fughe, assieme al nostro amato pavimento… Ma non solo. Profili metallici, giunture in silicone, infissi in metallo e legno… Magari nuovi appena montati. E ovviamente il marmo! Ebbene sì, l’acido non pulisce, bensì corrode, scioglie, assieme allo sporco, anche il nostro pavimento e le nostre porte.
Una prova è data da quei fastidiosi aloni che si vedono in controluce dopo che la ditta edile (o di pulizie) hanno fatto un lavaggio acido. Lo scopo era togliere la patina di fughe dal pavimento in grès, e forse non l’hanno neutralizzato adeguatamente come sa fare un professionista con una adeguata formazione e corsi alle spalle (assieme ai prodotti idonei).
Nel caso del marmo invece, composto principalmente da carbonato di calcio, si scioglierà diventando estremamente poroso. Questo significa che se prima aveva aspettato due anni a diventare nero, adesso basteranno pochi mesi. E se lo laviamo ancora con acido, basteranno poche settimane tra un lavaggio e l’altro per assorbire qualsiasi sporcizia e tornare nero. Lo laviamo con l’acido una terza volta? E così via, finché non assorbirà quotidianamente qualsiasi impronta e goccia di acqua, con la sporcizia che andrà irrimediabilmente in profondità, rischiando di rendere inutile anche la levigatura e lucidatura. Qual è la soluzione allora?
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