L’alterazione chimica del marmo e delle pietre naturali spesso è legato non soltanto a corrosione o macchie superficiali, ma ha origine nella risalita capillare di umidità. Al fine di individuare metodologie di studio unificate e specifiche per il settore della conservazione dei materiali lapidei, nell’ambito dei Beni Culturali, nel 1977 è nata la Commissione NorMaL (NORmalizzazione MAteriali Lapidei) su iniziativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’ Istituto Centrale per il Restauro.
Perché si manifestano aloni gialli e bianchi?
Aloni gialli. La formazione degli aloni giallastri è dovuta alla trasformazione degli ossidi ferrosi, che a contatto con acqua e ossigeno ossidano formando aloni profondi, lungo tutto lo spessore del marmo, dovuti alla degradazione metallica (ruggine). Questa è il prodotto diretto del fenomeno dell’ossidazione. Infatti, l’acqua che risale nel materiale dà luogo al fenomeno, in combinazione con alcuni componenti delle rocce, (elementi nativi, minerali, varie sostanze organiche e le stesse venature) ossida i componenti metallici al suo interno.
Aloni bianchi: le pietre scure. Un altro fenomeno di degradazione che causa aloni è evidente nella sbiancatura superficiale delle pietre di colore scuro. Spesso sono pietre carboniose e bituminose, che vedono trasformare i solfuri (insolubili) in solfati (solubili), che causano schiarimenti e aloni grigio-biancastri, oppure sulle pietre contenente pirite esposte all’aperto causano macchie rossastre.
Macchie di tannino. Sono macchie di natura organica, spesso per reazione tra acqua e coloranti, tappeti, tessuti, zerbini, legno, battiscopa e carte da parati. A seconda delle sostanze organiche presenti possono avere colorazione giallo arancione, rossa o rosa, o persino grigio verde.
Macchie di ruggine superficiali. Le macchie di ruggine spesso sono dovute alla caduta di acqua da inferriate e decorazioni metalliche, e sono riconoscibili per il colore intenso e la porzione che vanno a macchiare, spesso coincidente con il luogo isolato dove è caduta l’acqua assieme alla ruggine da un manufatto metallico vicino.
Manifestazione dei fenomeni di degrado: le cause
Le cause legate alla formazione di aloni e macchie profonde possono essere diverse. Solitamente si distinguono in due categorie:
- Intrinsiche: dovute ai difetti della progettazione, nella posa, ai materiali (colle per ceramiche, a base cementizia di classe 3, ricca d’acqua, quindi favorisce idratazione, ruggine e macchie giallastre), alle destinazioni d’uso (marmi Più o meno idonei all’esposizione alle caratteristiche del locale o al suo uso. Resistenza chimica a acidi, anticalcare, grassi o prodotti alcalini).
- Estrinsiche: umidità, fattori metereologici o climatici, inquinamento naturale, aggressione biologica, agenti geologici ed idrogeologici.
Come prevenire il fenomeno
A differenza delle ceramiche, i materiali naturali necessitano di una profonda conoscenza della loro composizione per essere lavorati. Una buona tecnica di prevenzione consiste nell’attenta selezione dei materiali edili con cui viene fatta la posa. Rivolgersi ad un restauratore esperto nel marmo per la scelta dei materiali è una buona soluzione così da evitare fenomeni di ossidazione e macchie di risalita successivi, che possono deteriorare e compromettere il materiale.
Alleati chimici per proteggere il marmo dai fenomeni legati all’umidità sono composti a base di silani e silossani, anche bicomponente. Nella maggior parte delle pietre, quelli a base solvente riescono a penetrare meglio rispetto ai trattamenti antirisalita a base d’acqua, ma, a causa delle eventuali eccezioni anche su questo è necessario che un esperto valuti caso per caso.
Come contrastare il fenomeno
Il metodo migliore per restaurare il marmo è fare un’attenta valutazione delle cause e delle reazioni chimiche in gioco, così da stabilire il metodo migliore per effettuare reazioni inverse recuperando l’aspetto originale del marmo.
Spesso uno dei metodi più diffusi in molti casi per contrastare gli aloni gialli dovuti alla ruggine e al tannino è proprio la sua estrazione, levigando così da facilitare l’assorbimento in profondità, per poi ossidare con prodotti idonei ad estrarre la macchia. Per favorire la reazione è sempre consigliabile isolare e sigillare la superficie così da evitare la rapida asciugatura del composto.
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